Un Hitchcock di penna

C’è un Hitchcock regista, famosissimo. Ma ce n’è anche un altro poco conosciuto, l’Hitchcock scrittore. Eccovi Gas, un brevissimo racconto del maestro del brivido.

Non era mai stata in quella zona di Parigi prima di allora, ne aveva soltanto letto nei romanzi di Duvain e l’aveva vista al teatro del Grand Guignol. Così era questa Montmartre? Quell’orrore in cui il pericolo stava in agguato al riparo della notte, dove anime innocenti perivano senza preavviso, dove un orribile destino attendeva l’incauto, dove l’Apache prosperava. Si muoveva con cautela all’ombra dell’alto muro, guardandosi furtivamente alle spalle per scorgere la minaccia nascosta che poteva seguire i suoi passi. All’improvviso si precipitò in un vicolo, senza curarsi di dove portasse… Muovendosi a tentoni nell’oscurità d’inchiostro con un unico pensiero fisso nella sua mente: sfuggire all’inseguitore… Andò avanti… Oh! Quando sarebbe finito? Finalmente un ingresso dal quale una lama di luce si offrì alla sua visione… Lì dentro… Dovunque porti, pensò. La porta si trovava in cima a una rampa di scale… Scale scricchiolanti per l’età, mentre tentava di discenderle… Poi udì risuonare una risata da ubriaco ed ebbe un brivido – di sicuro quello era… No, non quello. Tutto, ma non quello! Raggiunse il fondo delle scale e vide un bar che odorava di malsano, con resti di quelli che furono uomini e donne che partecipavano a un’orgia sfrenata… Poi la videro, una visione di purezza piena di terrore… Meglio essere preda del suo inseguitore, fu il suo unico pensiero fuggevole, mentre la trascinavano per la stanza. I mostri non persero tempo nello stabilire il suo destino. Si sarebbero divisi le sue cose… e lei… Non era questo il cuore di Montmartre? Lei sarebbe stata un premio per i topi. La legarono e la portarono lungo il passaggio scuro, sopra una rampa di scale che dava sul fiume. I ratti di fiume avrebbero festeggiato, dissero. Poi… dondolando il suo corpo avanti e indietro, la gettarono nelle acque scure e turbinose. Scendeva, continuava a scendere, giù. Provava soltanto una sensazione di soffocamento, questa era la morte… poi… “Ho finito, signora”, disse il dentista. “Mi deve mezza corona, grazie”.

Torna al thriller paratattico.

 

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